sabato 23 dicembre 2017

"SORRISI 2018  - io cresco"
Questa mattina, nella sala consiliare del comune di Campobasso l'associazione "Le Onde" ha presentato il calendario 2018. Più che un vero e proprio calendario, la pubblicazione è la realizzazione di un modo particolarmente semplice di comunicare, fatto degli strumenti di uso quotidiano e che condivide le modalità naturali di vivere il quotidiano.
E' l'ordinario che diventa straordinario, i bambini che danno lezione

La classe terza media di Baranello a lezione di giornalismo con Giuseppe Lanese



Il primo posto conquistato da uno degli allievi al Concorso Giornalistico “Premio Pietro Fasolino” ha regalato alla sua classe, la terza media della scuola di Baranello, una lezione con il giornalista Giuseppe Lanese.

L’incontro è stato aperto dall’ideatore del concorso, il giornalista Stefano Venditti e da un membro dell’associazione “Le Onde”. Il premio dell'allievo è proprio un “premio” nel Premio, perché il ragazzo ha partecipato al concorso, insieme al fratello più piccolo, con gli amici dell’Associazione “Le Onde”, più per fare squadra che per concorrere ad un podio. Il ragazzo ha partecipato alla selezione con un articolo, mentre il fratellino alla sezione fotografica per la scuola primaria dello stesso concorso e per tale ragione anche il piccolo concorrente ha preso parte alla lezione aggiudicatasi dal fratello maggiore.

La competenza del prof. Lanese è emersa immediatamente; i ragazzi, anche quelli che all’inizio sembravano più guardinghi e timidi, sono stati catturati dalla speciale modalità di coinvolgimento e dalla straordinaria interattività dell’intera proposta.

Si è passati dal leggere un articolo dal giornale cartaceo a ricercare le differenze nella stessa notizia trasmessa dal web. I ragazzi sono stati introdotti anche alla comprensione della notizia e alle modalità di trasmetterne i cinque punti nodali nelle modalità cartacee o digitali.

La capacità tecnica di Giuseppe Lanese si è fusa con un particolare ed efficacissimo stile educativo, che è riuscito a lasciare ai ragazzi anche il messaggio del pericolo che corrono utilizzando i social network, pur valorizzandone la grande versatilità anche per la didattica. La sua spiegazione ha aperto una serie di riflessioni molto mature da parte degli studenti, soprattutto rispetto a quanto meglio si potrebbe utilizzare la risorsa multimediale se si conoscesse e venisse spiegata, piuttosto che demonizzarla e contemporaneamente farsene schiavi.

Ogni allievo è stato invitato a scrivere un proprio articolo rispetto alla giornata e il primo a leggere la propria produzione è stato il più piccolo, ospite per un giorno di una classe più grande di lui.

La sensazione che è rimasta a fine incontro è che la lezione fosse ancora in corso, grazie alle riflessioni che ancora aleggiavano nella classe e che di certo continueranno.

Dopo la lezione di Daniela Lombardi a Spinete e quella di Giuseppe Lanese, per i premiati dell’Associazione “Le Onde” l’appuntamento è per il 10 gennaio a Campobasso.

mercoledì 8 novembre 2017

Daniela Lombardi a Spinete

Spinete,8 novembre 2017

Gli allievi delle tre classi della scuola secondaria di primo grado di Spinete stamattina hanno vissuto un momento importante, grazie alla straordinaria presenza della reporter di guerra Daniela Lombardi. L'occasione è stata regalata alla scuola dalla partecipazione al concorso giornalistico "Premio Pietro Fasolino", da parte di tre allievi. I tre bambini hanno partecipato al concorso con gli amici dell'Associazione "Le Onde" e poi, quando uno dei tre ha ottenuto il primo premio nella sezione fotografica e dunque si è "aggiudicato" la lezione con la reporter, insieme alla famiglia, ha deciso di condividere il premio con i suoi compagni e con la scuola.
Ha aperto l'incontro il giornalista Stefano Venditti, ideatore del Premio Giornalistico Pietro Fasolino, presentando anche le novità del nuovo bando, a cui ha invitato tutti gli studenti a partecipare. Una breve descrizione dell'associazione con cui il vincitore ha partecipato al concorso ha portato la riflessione sulla particolarità del "Premio", al quale partecipano da anni piccoli e grandi, senza limiti di età o caratteristiche personali, guidati dalla voglia di raccontare esperienze di movimento, anche quando non sono catalogate in vere e proprie discipline sportive.
La protagonista della mattinata è stata Daniela Lombardi, che ha portato con straordinaria delicatezza una testimonianza particolarmente forte. L'idea iniziale dei non addetti ai lavori era focalizzata sulla guerra e meno sull'immagine del reporter e dunque si era preoccupati per gli effetti emozionali su una popolazione giovane come i bambini tra i dieci e i dodici anni.
Dalla prima foto, invece, Daniela presenta la figura del reporter e la connota da subito della dimensione umana. La seconda foto presenta l'essenza del lavoro, che è soprattutto RACCONTO di incontri, di vissuti, di dinamiche emozionali. La terza foto narra lo sport possibile anche nelle situazioni estreme e lo presenta come strada dell'emancipazione possibile, via di fuga dal qualunquismo che lo considera perdita di tempo e tempo perso per maschi... Daniela presenta una squadra di cricket tutt'a al femminile!
Da questa foto, come un gioco fondato sulla scoperta, partono copiose le domande. I ragazzini, dopo i primi secondi in cui sembravano timidi, alzano ripetutamente le mani e con grande arguzia entrano sempre più nello specifico del lavoro, della vita dei luoghi, del confronto con la vita vissuta della giornalista ed emerge sempre più vivace l'attenzione per le realtà da lei incontrate. Il racconto si fonda sulle emozioni: "che cosa prova quando...?", "ha nostalgia...",  "le viene voglia di lasciare?"... "perché ha scelto di fare il reporter di guerra?"...  - "Ho sempre fatto la giornalista, ma volevo capire perché nel mondo accadono cose che a volte sembrano così stupide, volevo capire cosa c'è dietro." "Quello che faccio è raccontare, raccontare storie difficili." - "Racconto il bello delle emozioni e la straordinarietà dei legami."
È bello notare che in tutti i contesti ciò che vince è sempre la dimensione relazionale, che resta come filo conduttore anche in distanze apparentemente incolmabili come quelle che vogliamo ci dividano dalla guerra.
Daniela ci ha insegnato a leggere il bello nel brutto, il più brutto che immaginiamo nel sentire comune e scoprire che c'è vita anche nella guerra.
Il racconto del reporter consente di contattare questa dimensione così forte e restare in ascolto dell'emozione delle persone, in tutti i contesti in cui c'è vita.
Grazie a Daniela e ai bambini che hanno aperto questo dialogo.

E.S.