Articolo di Elena
“Le ONDE” in Croce
Rossa: Attenzione!
CAMPOBASSO - <<Non ora, sono con gli amici de “Le
ONDE”!>>
Risponde così Giuseppe Alabastro al suo cellulare mentre
raggiunge il tavolo e il computer e intanto chiude alla svelta la comunicazione
telefonica, senza perdere l’attenzione dei e sui presenti.
Attenzione è il
sostantivo che meglio descrive l’incontro tra due realtà apparentemente
distanti, ma fondamentalmente vicine per principi e valori di riferimento.
Il “Gruppo giornalismo” dell’Associazione “Le ONDE” di
Campobasso incontra, nella sua seconda uscita sul territorio, la sezione della
Croce Rossa locale. All’arrivo della delegazione degli “Ondini”, la sede CRI è
già pronta all’accoglienza, “armata” di buona volontà e disposta ad offrire braccia
e spalle per superare la barriera scala a chiocciola. I sorrisi e le battute
scherzose, avviate dallo stile amichevole del prof. del gruppo, Stefano Venditti,
con la direttrice della sezione, Carmen Cassero, hanno generato da subito un
clima familiare. L’attenzione e l’ascolto hanno creato un dialogo della
presenza, che non ha avuto bisogno di parole per capirsi nel concreto. Non è
stato necessario sentirsi dire: “Ragazzi, se volete vi portiamo in spalla!”, è
chiaro il messaggio del “Ci Siamo” e, dall’altra parte, non è servito esprimere
il: “no, grazie, siamo abituati a contare sulle nostre forze, ci impieghiamo
tempo, ma ce la facciamo!”. Attenzione è stata anche la “compagnia” della salita,
da una parte per sentire il suono degli scalini e misurarne l’altezza,
dall’altra l’occhio e le braccia pronti ad intervenire.
Attenzione è stata posta dai volontari CRI per preparare la
sala, attenzione ha posto il presidente provinciale nel venire da Termoli per
l’incontro, nel preparare il ricchissimo materiale documentale e soprattutto
nella straordinaria capacità di dosare umorismo, simpatia, competenza e rigore,
oltre ad una potentissima disponibilità ad accogliere i tempi e le esigenze
delle “piccole penne”.
Il presidente ha esposto la storia della CRI rivelando anche
degli aspetti che spesso si trascurano e dunque emerge l’orgoglio per
un’associazione “nata in Italia”. Il nome di Henry Dunant è di certo più noto
rispetto a Ferdinando Palasciano, medico napoletano, di Capua, che nel 1848 tra
i “morti di Messina” soccorre i feriti e i moribondi senza distinzione di
schieramento. In guerra questo gesto gli costò l’arresto, ma la storia e la
nostra italianità dovrà riconoscergli l’onore.
Quando il dott. Alabastro arriva a parlare del fondatore,
Anna, la più piccola dei neonati giornalisti, lo anticipa, rivelando di essere
attentamente documentata sulla storia. Continua la dinamica dialogica tra le
due realtà, con un presidente CRI che “vanifica” la preparazione di molte
domande, grazie alla sua precisa descrizione della storia, delle conquiste e
dei progetti. Squisito frutto dell’incontro si rivelano le riflessioni comuni
sulla particolare vicinanza tra un’associazione gigante come la CRI e una
minuscola come Le ONDE. Per molti aspetti i “piccolini” sembrano addirittura
più attrezzati: hanno le idee chiare, loro. Nella loro realtà volontariato,
servizio e bisogno sono integrati, portati dalle stesse persone. <<Che si
può fare insieme?>> si chiedono i “grandi” e danno anche delle generose
risposte: <<vi invitiamo nelle nostre iniziative!>>; i “piccoli”,
entusiasti e felici anche della bellezza di quanto già vissuto al momento,
deliziati dal dolce e dal cioccolato, colorati dai fiori dipinti sulle braccia
e divertiti dal peluche “Ih-Oh”, restano determinati nella loro lucidità:
<<secondo noi si possono realizzare progetti di ampio respiro, noi
abbiamo le idee e le energie, ci manca il supporto di persone che credano in
noi e ci aiutino a stare sulle nostre gambe con la sola presenza ed
amicizia!>>.
Di certo sarebbe straordinario per i “piccoli” riuscire ad
essere presenti ad iniziative “giganti” come la “Crociera alle Tremiti” con la
capitaneria di porto di Termoli, non solo per l’esperienza in sé, ma
soprattutto per la possibilità di partecipare alla vita di un territorio in una
dimensione e da una prospettiva che generalmente si vedono negata.
Come già accaduto dal Senatore Ruta, i “piccoli giornalisti”
si congedano dalla realtà intervistata con uno scambio di contatti, che
stavolta è molto intimo, si scrive sui numeri personali dei cellulari e si
incontra in occhi che si impegnano: <<pensiamoli insieme i progetti e li
facciamo!>>.
Al grande prof. Stefano va riconosciuto che non sta formando
un gruppo di giornalisti, ma molto, molto di più: queste persone prima del suo
personale impegno di tempo e di fiducia erano dei perfetti sconosciuti sul
territorio. Ora a parlare di loro sono Roberto e Carmen, in un casuale incontro
di fine servizio CRI in cui la Direttrice di sezione colloquia proprio con il
Senatore. I tempi delle giovani “ONDE” sono lunghi e lenti, molto lenti e per
preparare un’intervista studiano la realtà e misurano le loro stesse esistenze
in quanto apprendono. Il principale traguardo raggiunto con queste due prime
uscite è senz’altro l’esperienza di partecipazione attiva e l’essere
riconosciuti come soggetti capaci di agire in nome proprio con competenza.