mercoledì 8 novembre 2017

Daniela Lombardi a Spinete

Spinete,8 novembre 2017

Gli allievi delle tre classi della scuola secondaria di primo grado di Spinete stamattina hanno vissuto un momento importante, grazie alla straordinaria presenza della reporter di guerra Daniela Lombardi. L'occasione è stata regalata alla scuola dalla partecipazione al concorso giornalistico "Premio Pietro Fasolino", da parte di tre allievi. I tre bambini hanno partecipato al concorso con gli amici dell'Associazione "Le Onde" e poi, quando uno dei tre ha ottenuto il primo premio nella sezione fotografica e dunque si è "aggiudicato" la lezione con la reporter, insieme alla famiglia, ha deciso di condividere il premio con i suoi compagni e con la scuola.
Ha aperto l'incontro il giornalista Stefano Venditti, ideatore del Premio Giornalistico Pietro Fasolino, presentando anche le novità del nuovo bando, a cui ha invitato tutti gli studenti a partecipare. Una breve descrizione dell'associazione con cui il vincitore ha partecipato al concorso ha portato la riflessione sulla particolarità del "Premio", al quale partecipano da anni piccoli e grandi, senza limiti di età o caratteristiche personali, guidati dalla voglia di raccontare esperienze di movimento, anche quando non sono catalogate in vere e proprie discipline sportive.
La protagonista della mattinata è stata Daniela Lombardi, che ha portato con straordinaria delicatezza una testimonianza particolarmente forte. L'idea iniziale dei non addetti ai lavori era focalizzata sulla guerra e meno sull'immagine del reporter e dunque si era preoccupati per gli effetti emozionali su una popolazione giovane come i bambini tra i dieci e i dodici anni.
Dalla prima foto, invece, Daniela presenta la figura del reporter e la connota da subito della dimensione umana. La seconda foto presenta l'essenza del lavoro, che è soprattutto RACCONTO di incontri, di vissuti, di dinamiche emozionali. La terza foto narra lo sport possibile anche nelle situazioni estreme e lo presenta come strada dell'emancipazione possibile, via di fuga dal qualunquismo che lo considera perdita di tempo e tempo perso per maschi... Daniela presenta una squadra di cricket tutt'a al femminile!
Da questa foto, come un gioco fondato sulla scoperta, partono copiose le domande. I ragazzini, dopo i primi secondi in cui sembravano timidi, alzano ripetutamente le mani e con grande arguzia entrano sempre più nello specifico del lavoro, della vita dei luoghi, del confronto con la vita vissuta della giornalista ed emerge sempre più vivace l'attenzione per le realtà da lei incontrate. Il racconto si fonda sulle emozioni: "che cosa prova quando...?", "ha nostalgia...",  "le viene voglia di lasciare?"... "perché ha scelto di fare il reporter di guerra?"...  - "Ho sempre fatto la giornalista, ma volevo capire perché nel mondo accadono cose che a volte sembrano così stupide, volevo capire cosa c'è dietro." "Quello che faccio è raccontare, raccontare storie difficili." - "Racconto il bello delle emozioni e la straordinarietà dei legami."
È bello notare che in tutti i contesti ciò che vince è sempre la dimensione relazionale, che resta come filo conduttore anche in distanze apparentemente incolmabili come quelle che vogliamo ci dividano dalla guerra.
Daniela ci ha insegnato a leggere il bello nel brutto, il più brutto che immaginiamo nel sentire comune e scoprire che c'è vita anche nella guerra.
Il racconto del reporter consente di contattare questa dimensione così forte e restare in ascolto dell'emozione delle persone, in tutti i contesti in cui c'è vita.
Grazie a Daniela e ai bambini che hanno aperto questo dialogo.

E.S.

Nessun commento:

Posta un commento