martedì 23 giugno 2015

Articolo di Elena
 “Le ONDE” in Croce Rossa: Attenzione!
CAMPOBASSO - <<Non ora, sono con gli amici de “Le ONDE”!>>
Risponde così Giuseppe Alabastro al suo cellulare mentre raggiunge il tavolo e il computer e intanto chiude alla svelta la comunicazione telefonica, senza perdere l’attenzione dei e sui presenti.
Attenzione è il sostantivo che meglio descrive l’incontro tra due realtà apparentemente distanti, ma fondamentalmente vicine per principi e valori di riferimento.
Il “Gruppo giornalismo” dell’Associazione “Le ONDE” di Campobasso incontra, nella sua seconda uscita sul territorio, la sezione della Croce Rossa locale. All’arrivo della delegazione degli “Ondini”, la sede CRI è già pronta all’accoglienza, “armata” di buona volontà e disposta ad offrire braccia e spalle per superare la barriera scala a chiocciola. I sorrisi e le battute scherzose, avviate dallo stile amichevole del prof. del gruppo, Stefano Venditti, con la direttrice della sezione, Carmen Cassero, hanno generato da subito un clima familiare. L’attenzione e l’ascolto hanno creato un dialogo della presenza, che non ha avuto bisogno di parole per capirsi nel concreto. Non è stato necessario sentirsi dire: “Ragazzi, se volete vi portiamo in spalla!”, è chiaro il messaggio del “Ci Siamo” e, dall’altra parte, non è servito esprimere il: “no, grazie, siamo abituati a contare sulle nostre forze, ci impieghiamo tempo, ma ce la facciamo!”. Attenzione è stata anche la “compagnia” della salita, da una parte per sentire il suono degli scalini e misurarne l’altezza, dall’altra l’occhio e le braccia pronti ad intervenire.
Attenzione è stata posta dai volontari CRI per preparare la sala, attenzione ha posto il presidente provinciale nel venire da Termoli per l’incontro, nel preparare il ricchissimo materiale documentale e soprattutto nella straordinaria capacità di dosare umorismo, simpatia, competenza e rigore, oltre ad una potentissima disponibilità ad accogliere i tempi e le esigenze delle “piccole penne”.
Il presidente ha esposto la storia della CRI rivelando anche degli aspetti che spesso si trascurano e dunque emerge l’orgoglio per un’associazione “nata in Italia”. Il nome di Henry Dunant è di certo più noto rispetto a Ferdinando Palasciano, medico napoletano, di Capua, che nel 1848 tra i “morti di Messina” soccorre i feriti e i moribondi senza distinzione di schieramento. In guerra questo gesto gli costò l’arresto, ma la storia e la nostra italianità dovrà riconoscergli l’onore.
Quando il dott. Alabastro arriva a parlare del fondatore, Anna, la più piccola dei neonati giornalisti, lo anticipa, rivelando di essere attentamente documentata sulla storia. Continua la dinamica dialogica tra le due realtà, con un presidente CRI che “vanifica” la preparazione di molte domande, grazie alla sua precisa descrizione della storia, delle conquiste e dei progetti. Squisito frutto dell’incontro si rivelano le riflessioni comuni sulla particolare vicinanza tra un’associazione gigante come la CRI e una minuscola come Le ONDE. Per molti aspetti i “piccolini” sembrano addirittura più attrezzati: hanno le idee chiare, loro. Nella loro realtà volontariato, servizio e bisogno sono integrati, portati dalle stesse persone. <<Che si può fare insieme?>> si chiedono i “grandi” e danno anche delle generose risposte: <<vi invitiamo nelle nostre iniziative!>>; i “piccoli”, entusiasti e felici anche della bellezza di quanto già vissuto al momento, deliziati dal dolce e dal cioccolato, colorati dai fiori dipinti sulle braccia e divertiti dal peluche “Ih-Oh”, restano determinati nella loro lucidità: <<secondo noi si possono realizzare progetti di ampio respiro, noi abbiamo le idee e le energie, ci manca il supporto di persone che credano in noi e ci aiutino a stare sulle nostre gambe con la sola presenza ed amicizia!>>.
Di certo sarebbe straordinario per i “piccoli” riuscire ad essere presenti ad iniziative “giganti” come la “Crociera alle Tremiti” con la capitaneria di porto di Termoli, non solo per l’esperienza in sé, ma soprattutto per la possibilità di partecipare alla vita di un territorio in una dimensione e da una prospettiva che generalmente si vedono negata.
Come già accaduto dal Senatore Ruta, i “piccoli giornalisti” si congedano dalla realtà intervistata con uno scambio di contatti, che stavolta è molto intimo, si scrive sui numeri personali dei cellulari e si incontra in occhi che si impegnano: <<pensiamoli insieme i progetti e li facciamo!>>.

Al grande prof. Stefano va riconosciuto che non sta formando un gruppo di giornalisti, ma molto, molto di più: queste persone prima del suo personale impegno di tempo e di fiducia erano dei perfetti sconosciuti sul territorio. Ora a parlare di loro sono Roberto e Carmen, in un casuale incontro di fine servizio CRI in cui la Direttrice di sezione colloquia proprio con il Senatore. I tempi delle giovani “ONDE” sono lunghi e lenti, molto lenti e per preparare un’intervista studiano la realtà e misurano le loro stesse esistenze in quanto apprendono. Il principale traguardo raggiunto con queste due prime uscite è senz’altro l’esperienza di partecipazione attiva e l’essere riconosciuti come soggetti capaci di agire in nome proprio con competenza. 

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