9 APR 2015
Di Stefano Venditti
Un momento di una lezione
Il giornalista o il giornalismo può dar vita a qualcosa di straordinario
che va al di là della pura e mera comunicazione? Si!! Oggi vi racconterò
un’esperienza personale non per vantarmi ma per far comprendere ai più che
quando le cose si fanno con passione e senza secondi fini tutto può accadere,
anche che una semplice lezione di giornalismo si trasformi in qualcosa di bello
e coinvolgente che ha trasformato un gruppo di persone in una famiglia
allargata.
Ma andiamo con ordine.
Ma andiamo con ordine.
Foto di gruppo
Gli amici dell’associazione Le Onde di Campobasso hanno preso parte sia
alla seconda sia alla terza edizione delconcorso
giornalistico sportivo “Premio Pietro Fasolino” aggiudicandosi
il podio nella categoria scuola Elementare. Il premio per i vincitori è stato
un corso di giornalismo che mi ha visto rivestire il ruolo di docente. Da circa
cinque mesi abbiamo attivato delle lezioni cadenzate presso la sede
dell’associazione ed abbiamo coinvolto, grazie all’intuito della coordinatrice
la dottoressa Elena Salvatore, anche i genitori e i familiari dei ragazzi e
delle ragazze che frequentano l’associazione a causa delle loro differenti
disabilità.
Non sono nuovo a lavorare con i ragazzi di diverse età o con le persone
adulte ma vi assicuro che questa esperienza mi ha arricchito molto, sotto ogni
punto di vista! All’inizio si pensava ad un corso di giornalismo classico, con
teoria e pratica, e con lezioni mirate, ma con il trascorrere delle ore e delle
lezioni ci siamo accorti che attorno alla curiosità scaturita da un mestiere
interessante come quello del cronista parallelamente è cresciuto un progetto
diverso, un progetto di comunicazione e di compartecipazione che va al di là
del sapere come scrivere un articolo giornalistico. In questo corso ognuno di
noi, sia io come docente sia i ragazzi e i familiari come alunni, abbiamo
trovato uno strumento di confronto, di discussione di dialogo quasi impensabile
che ha dato modo e maniera ad ognuno di poter esprimere le proprie idee ed
impressioni scavalcando di netto ogni tipo di ostacolo e disabilità. Il corso
ha stimolato talmente tanto il gruppo che ad ogni lezione l’intesa aumenta e la
voglia di confrontarsi ed imparare, magari anche su tematiche di estrema
attualità, si accresce in maniera esponenziale. Ciò che forse era stato
interpretato come un qualcosa di statico si è andato trasformando in qualcosa
di dinamico che ha spinto tutti ad approfondire tutto ciò che veniva proposto
durante le ore di lezione. Ragazzi e ragazze che apparentemente non potevano o
non volevano seguire le lezioni hanno trovato la propria dimensione, il proprio
modo di parlare ed esprimersi, la propria nicchia di comunicazione per far
sentire al resto del mondo la propria opinione, il proprio pensiero, su
qualsiasi argomento, nessuno escluso!
L’esperienza ancora continua, domenica 12 aprile ci sarà lezione
regolarmente, e credo che i ragazzi stiano trovando la giusta intesa con le
parole, la perfetta unione tra pensiero e scrittura. Non mi stupirei se fra
qualche tempo, non troppo lontano, loro stessi saranno i fautori di un progetto
comunicativo che possa dar eco ai loro vissuti in maniera semplice e diretta
senza l’amplificazione della pietà e della compassione che spesso inquinano
anche il lavoro dei più bravi cronisti del momento.
Se tutto ciò si concretizzerà, via web o tramite altri canali, sarò più che
orgoglioso dei miei ragazzi!
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