Articolo Elena
“Ci pensiamo insieme!”: l’intervista al senatore Ruta incontra
l’uomo Roberto
L’Associazione “Le ONDE”, nel nutrito gruppo che da
novembre si è battezzato “Gruppo Giornalismo” guidato dal “prof.”
Stefano Venditti, il 5 giugno
è uscita dalla dimensione domestica e ha mosso i primissimi passi esterni. Se
dalle sue origini l’Associazione ha conosciuto Stefano Venditti come uno
straordinario professionista della comunicazione, particolarmente attento e
rispettoso nel salvare e valorizzare nella notizia la dignità della persona, da
novembre 2014 lo ha scoperto un eccezionale uomo della relazione, che ha saputo
generare tra le persone, così variegate nelle loro modalità di essere e di
esprimere se stesse, uno spirito comunitario. Incostanti, spesso inaffidabili,
le persone di questo gruppo rispondono sempre all’appello di Stefano, e ci sono
con enfasi. Quando qualcuno più disfattista o forse troppo realista di fronte
alla proposta di “ora si esce” del “prof.” avrebbe voluto far valere la
convinzione del “non siamo in grado”,
la maggior parte si è lasciata guidare dal fatto che prima di novembre nessuno,
tranne Stefano, avrebbe pensato di reggere una formazione di domenica mattina e
di tenere insieme bimbi, ragazzi, giovani e adulti, con interessi e modalità
attentive e di elaborazione estremamente diversi.
La scommessa del “prof.”
punta subito in alto: il primo appuntamento per la formulazione di
un’intervista è dal Senatore Roberto
Ruta. Di fronte allo scetticismo dei più che temono la figuraccia, lui
è convinto: “avete tutto quello che vi
serve, attingete da quello che ci siamo detti a lezione e fidatevi di quello
che sapete! Io proverò in pratica i vostri apprendimenti!”. Mentre le
parole sarebbero sembrate una minaccia, il viso sorridente e il tono
accogliente supportano la fiducia. Si va, con non poca preoccupazione.
Settimane di studio, di approfondimento sul ruolo e sulla persona, sulle leggi
in discussione, sulle polemiche e le opportunità de “La Buona Scuola”: tutti,
grandi e piccoli, anzi, di certo più i piccoli che i grandi, diventano in tre
settimane super-esperti di Governo e di rappresentanza oltre che di diritto e
di leggi. Si preparano i bimbi al rispetto e al formalismo per la figura
istituzionale. La più piccola dei “giornalisti in erba” arriva prima di tutti: “beh, vediamo dov’è! – Studio Legale Avv.
R-O-B-E-R-T-O R-U-T-A – Ah, e quindi
pure qua fa le leggi, non solo a Roma!”…
Al suo arrivo il gruppo è pronto. Le espressioni del viso
gli atteggiamenti corporei e il tono di voce rivelano una delicatezza che mette
subito tutti a proprio agio. Si sale, e nelle due rampe si riformulano nella
mente i quesiti preparati, le mappe concettuali stampate dei più piccoli. Nella
stanza tutta la preparazione crolla: nelle sedie, nel divano, nella persona
Roberto, che si fa dare del tu e resta in piedi, si crea una grande distanza
tra la politica che si pensava di intervistare e l’uomo di grande spessore che
si lascia incontrare.
Le domande al politico lasciano un po’ di amaro in bocca e
aprirebbero quesiti ancora più importanti: forse se lo Stato fosse “sociale”,
non ci sarebbe bisogno di combattere i cittadini e pensare ogni misura “contro”
per eliminare gli illeciti, a che serve abolire la moneta circolante se è la
tassazione a rendere le persone ladre!; come mai un senatore deve studiare
negli stessi tempi previsti per le discussioni in aula?; perché lo Stato
dovrebbe tenersi come custodi e maestri del sapere docenti che potrebbero
essere bocciati dagli studenti?... ma la rabbia che generano questi enigmi è
chiaro che non può essere attribuita all’uomo Roberto.
Roberto assomiglia alle persone del gruppo! Nel suo racconto
della sua infanzia i giovani presenti si riconoscono e lo ascoltano dal
profondo: “anche tu?” – “A scuola, quando eri piccolo, hai sofferto
un mutismo costretto dal linguaggio degli altri!” – “ti sei fidato di te grazie a due amici che hanno creduto in quello che
eri più che in quello che riuscivi a dire a tutti!” – “fai una legge sul diritto alla comunicazione!” – “se c’è qualcuno che sa ascoltare, la scuola
può diventare Buona!” – “anch’io
vorrei andare all’università, ma dalle superiori mi hanno rilasciato un
attestato e non un diploma!”… Queste riflessioni, questa condivisione, l’impegno di Roberto a “ci
pensiamo insieme!” non potevano essere preparati e sono stati
proprio questi i cardini dell’incontro.
“Tu sei arrabbiata e delusa dalla politica che conosci, io non conosco
la politica, ma mi sono sentito considerato dalla politica nell’incontro con
Roberto!” – questa frase, presa dallo scambio scritto tra due dei
giornalisti “alternativi”, può rappresentare con forza quello che è accaduto
venerdì 5 giugno nello studio di Roberto, intervistato nel suo ruolo di
senatore Ruta.
L’Associazione ha proposto al Senatore di mantenere i
contatti e lui, oltre a dare la propria disponibilità, ha tenuto tutto il
materiale dei quesiti e ha fornito il suo indirizzo di posta elettronica per
gli aggiornamenti. Il gruppo gli ha lasciato un regalo, che in realtà è un
segno dei singoli sogni: “Il cammino della comunità” – il
monito di Adriano Olivetti vuole essere per ognuna delle persone de “Le ONDE”
il messaggio a Roberto: siamo la
Comunità! Dopo i saluti, non sono scesi dalle scale dei giornalisti
soddisfatti, ma dei cittadini speranzosi, a cui è rimasta nel cuore la
riflessione: come mai “ci vuole grande
fantasia a stare qui!”, se il Molise è rappresentato nello Stato da un
governante di così grande spessore? E ognuno dei presenti all’incontro sarebbe
disposto a dare il suo contributo a Roberto affinché la disabilità abbia voce,
come il Molise in Italia… e forse potrebbe essere la stessa “Comunità” che in
fondo intendeva il grande Adriano!
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