sabato 2 aprile 2016

Autismo in blu


Giornata mondiale della sensibilizzazione a favore dell'autismo

https://www.youtube.com/attribution_link?a=zDeo4OtCaZw&u=%2Fwatch%3Fv%3DtgLikrGDOuw%26feature%3Dshare



Anche Campobasso si tinge di blu: una serie di eventi per promuovere la conoscenza del disturbo dello spettro autistico e la sensibilità nei confronti delle persone affette.
Molti dei nostri "ragazzi" non sono Temple Grandin e non riescono ad identificarsi con quanto lei scrive. Molti restano blindati nel loro mutismo e dall'altra parte della loro cella si continua a credere che non abbiano nemmeno un pensiero...
La differenza non è solo nella "base neurobiologica del disturbo" che fa parlare di "autismi" più che di "autismo" e si è riformulata di recente nel DSM V; e nemmeno nell'intervento precoce, che di certo è fondamentale ma non basta...
La differenza più grande è l'operato di tante mamme, di tanti papà, di tanti fratelli, che, come mostra sapientemente il video della campagna RAI, attendono, restano accanto e ad un certo punto trovano il colore per far sentire il loro amore...
https://www.youtube.com/watch?v=lFh4D_yrFPM

Il colore del "sentire" si può tradurre nell'investimento nelle terapie, nel rivoluzionare le abitudini, nello stravolgere ritmi e aspettative...
...è vero che l'autismo può assomigliare al colore del cielo, blu, ma la realtà non è solo un bel dipinto datato "2 aprile"! Per chi in questo cielo vive tutti i giorni tutto il giorno, spesso gli occhi non distinguono più il colore e tutto sembra paurosamente uguale; la rassicurazione è la chiusura, lo spazio angusto, dove è più facile che le cose restino stabili...
Questo si vede anche dallo spettacolo: 
TENEREZZA - un insolito stato di grazia (

Scritto e Diretto da Lauro Versari)


https://www.youtube.com/watch?v=qvyihV_CiDI

"TENEREZZA - un insolito stato di grazia"
Al Teatro Savoia stasera i due attori hanno portato magistralmente in scena moltissime profonde verità... - "ma perché il buio?" - "al buio riesco a vedere la luce"...in questa assoluta nitidezza che risalta nell'oggettivo, sembra leggersi anche una pesante differenza di percezione delle cose e della realtà. 
Il pubblico dei "sani" non fa fatica ad identificarsi con il "fratello sano", elaborando emozioni e vissuti di situazioni parallele od opposte e si limita ad ammirare la bravura dell'attore "autistico"; qualcuno -  tra i pochi, perché molti "di loro" non hanno piacere o possibilità di vivere le esperienze artistiche con gli altri - salta in piedi nel momento più carico emotivamente e agli occhi dei più "si perde la parte migliore, la conclusione"! E il giudizio ordinario ha già deciso che "non ha capito niente"! Finito lo spettacolo, lo stesso, ormai fuori per primo, attende dal pubblico l'uscita di una persona, da cui sa che se non riceve comprensione non riceve giudizio, e ci prova, a spiegare la sua versione... il suo braccio destro sul braccio destro dell'altro e via, "in volo", proprio come "ICARO, IL PILOTA"!
Al di là di ogni racconto, questa esperienza passa, si comunica nel vissuto condiviso da vicino e le parole possono solo tradurre con il silenzio questo planare in volo. La comunicazione è difficile, perché implica un coinvolgimento tra una parola che non dice e un sentire comune che si dice "in altri termini".
Lauro Versari, attraverso la bravura dei due attori, è riuscito ad avvicinare i due mondi nel cielo comune della TENEREZZA!

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